* Permettetemi Che mi faccia I cazzi miei * * Dal Cofanetto di Battisti-Panella, 2006 ...Un titoletto Anacronistico Ma pratico Ecco qua Il cofanetto Illustrato Con scenette Di strafottente Felicità. Pasquale Panella
LE COSE CHE PENSANO La celebre entrata Nelle nuove canzoni. Quell'ultima occhiata A chi ne restò fuori Quella calma finale All'inizio Nella quale Serve a niente cercare Un indizio FATTI UN PIANTO (Pag. 4) Subito entrarono i sentimenti Come correnti Da finestra a finestra, e gli amanti Finsero sorridenti, Atterriti, scherzosi spaventi IL DOPPIO DEL GIOCO (Pag. 5) Il bersaglio fu preso In giro Con un giocoso Tiro Tra passato e futuro Al cuore Di un presente oscuro MADRE PENNUTA (Pag. 6) Il dolce scandalo Di un Elagabalo (è il nome esatto di un imperatore matto) Che indossa canzoni Al posto dei calzoni (Quel matto fu il primo, è storia, che si vestì di seta pura) EQUIVOCI AMICI (Pag. 7) Fa scherzi la memoria senza peso Il tempo già trascorso è più leggero La vita corre verso il doposole Il senso è tutto un gioco di parole DON GIOVANNI (Pag. 8) Non perché vissi Non perché ho vissuto Ma perché scrissi Che forse avrei potuto E finalmente Quasi un pianto Per cosa? Per un commovente (Quasi) Niente CHE VITA HA FATTO (Pag. 9) La vita: Spezzata da un "a capo" La vi-ta-à: Legata da un "legato" IL DILUVIO (Pag. 10) Quel bel disinteresse alluvionale Di musica e parole in un finale Che passa e se ne va come se fosse Un temporale e poi chi se ne fotte * A PORTATA DI MANO (Pag. 11) Poi il tempo ricomincia Minuti di canzone Gradini di una scala Le porte, quante volte. Non c'è fine, non c'è fine Alla fine delle nostre Insensate stradine SPECCHI OPPOSTI (Pag. 12) Toccati dal torpore Si sta Come non si sa Cosa In una stuporosa Eternità Che dura finché Non c'è Utilità ALLONTANANDO (Pag. 13) Se avessimo presente Che tutto è vanamente Che tutto è tutto assieme Un essere e un non essere Che tutto è un divertente Svelto e avventato verso Che per la rima prende Al volo il verso appresso L'APPARENZA (Pag. 14) "Come all'aperto al chiuso Come al chiuso all'aperto Come il rubato abuso Di un sopruso offerto Come un gesto deciso Per quanto nasca incerto Come se fosse escluso Che con te mi diverto" Fu a me che lei lo disse O a lei che io l'ho detto Nessuna vita è illesa In bocca al godimento Esiste un solo viso Seppure cambia aspetto PER ALTRI MOTIVI (Pag. 15) Con le mani in tasca E la bocca che fischia Me ne vado, me ne vado. Il mondo in una vasca È un'apatica tinca L'occhio fradicio come una lingua (leccosa le cose) PER NOME (Pag. 16) Qui tra le rime Come in una fessura L'occhio. (La devo riascoltare, la riascolto.) Qui tra le rime Come tra altre labbra La lingua in un'altra Bocca (La devo risentire, la risento. altezza di un volume commovente) La tastierina Con le dita addosso DALLE PRIME BATTUTE (Pag. 17) Così sei tu? Alla fine ci incontriamo, ragazza. Alla fine. In questa Europa nella quale Ogni apparizione di bellezza Fa scalo in orario In una stazione termale Tale e quale Alle nostre borgate. Non è forse vero che ovunque Si annaffiano i fiori (le ortensie)? Non è forse vero che ovunque L'estate offre pomeriggi ingenui E un sottoscala? (Le nostre scabrose presenze) Certe canzoni Sono insolenti rivendicazioni LO SCENARIO (Pag. 18) L'umanità alle volte È una persona sola E la realtà è irreale Ma quando la seconda Persona è pretestuosa Quella persona sola Diventa umanità E l'irrealtà realtà * TU NON TI PUNGI PIÙ (Pag. 19) Coi versi si possono fare Bellissimi scherzi Dare i numeri Ossia con esattezza Le misure Fare uscire di testa Una cresta festosa Finalmente non credere Che esista Il punto di vista La spina dell'occhio Che invidia la rosa POTREBBE ESSERE SERA (Pag. 20) Parla e disegna Lei soprappensiero Con la punta Del piede sul terreno Parla e sviluppa La dimostrazione Di un teorema Con tutte le risposte Alle domande poste Dal pendolo Dell'articolazione Questioni tonde, tremanti Seghettate, sghembe Tesi, essere non essere E tutto il resto appresso Per chi perché per cosa. Ogni cancellatura È una nuova figura .Percome TIMIDA MOLTO AUDACE (Pag. 21) Amarsi come se non lo sapessi Non lo sapessi tu, e io non lo sapessi Lasciamoci guardare da noi stessi LA SPOSA OCCIDENTALE (Pag. 22) Prendiamo il potere sulle cose Ridicole cose E facciamole ridere Con le nostre Scherzose utilizzazioni al limite Dell'irrisione MI RIPOSA (Pag. 23) Mi accorgo che non ho fatto altro Che parlare di lei È vero: vivo la vita come un diversivo Come un fumo Negli occhi e un crollo anacronistico Di botti La vita è un aldilà di smarrimenti E confusioni Ma noi nell'al di qua facciamo i nostri Comodi Nessuno sa chi sei I RITORNI (Pag. 24) Nel mondo le parole vanno e vengono Ma non vanno come noi ce ne andiamo Ma non vengono come noi veniamo ALCUNE NONCURANZE (Pag. 25) L'intimità non chiede attenzione Ma distrazione, quasi un'indolenza Guardare altrove, non vedere Niente, sapere la presenza Ubiquamente tua perfino Sul soffitto o tra le stelle E sei profana e io per te sciorino Il pelo d'acqua sotto le tue dita CAMPATI IN ARIA (Pag. 26) Sapessi come ballo nel pensiero E allargo braccia come un aeroplano E se non fosse per i passeggeri (altri pensieri, stupidi pensieri che soffrono nel cielo il mal di mare) Mi avviterei girando come un cavatappi Sul mondo, damigiana verdeazzurra Io so che nella Terra c'è un liquore * COSA SUCCEDERÀ ALLA RAGAZZA (Pag. 27) Oppure essere al mondo Non so se te ne Rendi conto Se non ci fosse nessuno Allora sì che ci sarebbe Una ragione Ma essere al mondo. Essere al mondo vuol dire Che tutto può essere E già mi fa impazzire Il giallo di un limone Che è Al mondo con me TUTTE LE POMPE (Pag. 28) Era ragazza La mia bizzarria E niente era previsto Se non quella stranezza Il ghiribizzo di questo pianetino Che non vorrei dire "eppur si muove" Ma, se si muove, che: "Si muove a guizzi" Come in un mare oscuro un pesciolino azzurro ECCO I NEGOZI (Pag. 29) Facciamo, un po' per ridere, i tiranni Portiamo a spasso come nostre Schiave le conquiste dell'uomo Dal frullatore alle filosofie Dai traffici e le porpore al bicchiere Andiamo al circo a vedere Combattimenti tra lucidatrici E sangue a smalto e salti di vernice Io imperatore e tu l'imperatrice LA METRO ECCETERA (Pag. 30) Il mondo è dove sei È tutto il mondo Decenni masticati Come gomme Oppressioni, rivolte Sogni in pugno Come un fazzoletto Un popolo in un viso Le piazze del pensiero Invase o metafisiche E la felicità Non s'è capito Se chi la prova Poi non la sa dire Oppure è segretezza E va taciuta Chi vive è una ragazza Il resto è già vissuto I SACCHI DELLA POSTA (Pag. 31) Infatti è lei che esiste Io molto meno Esistono le cose Per dire come Tra le cose lei si muove Lei coraggiosa Per la sua bellezza In mezzo a questo Mondo sgabuzzino Che sembra avere un verso Invece è un retro PERÒ IL RINOCERONTE (Pag. 32) Permettetemi Che mi faccia I cazzi miei I miei amorosi Cazzi per lei (ognuno ha la sua canzone, la mia è questa) COSÌ GLI DEI SAREBBERO (Pag. 33) Non esiste il mondo Se non è creato Dall'uomo che nel mondo È capitato E la ragazza È quella che in astratto Si chiama creazione Per essere esatto COSA FARÀ DI NUOVO (Pag. 34) Il tuo corpo è un pianeta che si muove Diversamente da ogni corpo celeste Ragazza che, ricomponendola, hai rotto Tutta la monotona armonia dell'universo * ALMENO L'INIZIO (Pag. 35) A un certo punto Bisogna far sul serio Come i sassofonisti Un passo avanti E un passo indietro Restando sul posto Come dire ai fatti Muovendo le spalle Come scrollando I supponenti pesi E mal celando Disprezzi cortesi HEGEL (Pag. 36) Reale cos'è? È il pensiero di te Niente è più vero Di questo pensiero E a cosa serve il pensiero? A tenere segreto un segreto TUBINGA (Pag. 37) Quando mi avvicino a te io esco Con braccia, gambe e testa da me stesso Con i barattoli, col parapiglia Con l'anima creduta un po' perduta Nella babilonia di un ripostiglio LA BELLEZZA RIUNITA (Pag. 38) Quanto rifiuto del mondo, amore, nell'amore Quanto rigetto e quanta negazione Ogni "Sì" di un corpo all'altro corpo È la confutazione di tutte le invenzioni del mondo LA MODA NEL RESPIRO (Pag. 39) Nudi come nel medioevo E nel rinascimento Nudi in un longevo Abbracciamento Come su un bassorilievo Come in un monumento Nudi come il sollievo Prosciolti dal tempo STANZE COME QUESTA (Pag. 40) Non me lo levo dalla testa Che del mondo non resta Nulla se non il nostro sguardo (l'attracco dolce e duro dello sbarco di tutto). Il futuro Può arrivare in ritardo ESTETICA (Pag. 41) Verso la fine dei versi Come verso La fine del giorno Oppure verso La fine della notte Quindi verso La fine di ogni cosa (amo questa parola) Insomma, verso la fine Va detto Che l'aldilà del mondo È questo Al di qua del ritratto Per il quale Criticamente decretiamo Un'immortalità Pari alla nostra LA VOCE DEL VISO (Pag. 42) Niente è più felice di un mare Oltre la foce di un fiume sboccato Niente è più cruciale dei detriti Niente è più spensierato Dei tronchi che ruotano contenti (i tralci dritti, umidi e sporgenti, I rami aperti, divaricati come fionde godenti) Niente è più strafottente Dei pomodori scampati alle conserve (ho visto il Sarno in mare) Niente è più superbamente Trionfale dei sacchetti gonfi Di Mediterraneo dentro e fuori Niente è più risorto e sollevato Delle bombole leggere, delle boe Disancorate, di un armadio sfondato. Niente se non l'impertinente Sfociare di parole da una voce {I testi del libretto sono di proprietà dell'autore}
© traccefresche 1999