Ringrazio Monica Bonelli.
Codice d'amore del dodicesimo secolo
{L'amore, Stendhal, 1822, Ed Mondadori, traduzione dal francese di Massimo Bontempelli.
In appendice... "Questo codice d'amore si trova tutto intero nell'opera di André il cappellano.", 1176.}
A cura di Marco Sicco
I - Allegare il matrimonio non è scusa legittima contro l'amore.
II - Chi non sa nascondere non sa amare.
III - Nessuno può darsi a due amori.
IV - L'amore può essere crescente o diminuire.
V - Quel che un amante prende all'altro per forza, non ha alcun sapore.
VI - Il maschio in generale ama solo nella piena pubertà.
VII - È prescritta all'uno degli amanti una vedovanza di due anni per la morte dell'altro.
VIII - Nessuno può essere privato del suo diritto in amore senza una ragione più che sufficiente.
IX - Nessuno può amare se non è spinto dalla persuasione d'amore (dalla speranza d'essere amato).
X - L'amore è d'ordinario cacciato di casa dall'avarizia.
XI - Non è lecito amare quella che ci si vergognerebbe di desiderare in matrimonio.
XII - Il vero amore non desidera altre carezze da quelle dell'amata.
XIII - Amore divulgato raramente dura.
XIV - Il successo troppo facile toglie presto all'amore il suo fascino: gli ostacoli ne aumentano il valore.
XV - Chiunque ama impallidisce dinanzi alla persona amata.
XVI - Al vedere improvvisamente la persona amata si trema.
XVII - Nuovo amore caccia l'antico.
XVIII - Solo il merito fa degni d'amore.
XIX - L'amore che si spegne cade rapidamente, e raramente si riaccende.
XX - L'innamorato è sempre timoroso.
XXI - La vera gelosia aumenta il sentimento d'amore.
XXII - Il sospetto, e la gelosia che ne deriva, accrescono il sentimento d'amore.
XXIII - Poco dorme e poco mangia chi è assillato da pensieri d'amore.
XXIV - Ogni azione dell'amante si compie col pensare all'amato.
XXV - Nulla piace all'amore vero all'infuori di ciò che sa piacevole all'amato.
XXVI - L'amore non può rifiutar nulla all'amore.
XXVII - L'amante non è mai sazio del godimento dell'amato.
XXVIII - Una semplice presunzione fa che l'amante sospetti cose sinistre dell'amato.
XXIX - L'abitudine eccessiva al piacere impedisce la nascita dell'amore
XXX - Una persona che ama è occupata dall'immagine dell'amato continuamente e senza interruzione.
XXXI - Nulla impedisce che una donna sia amata da due uomini, e un uomo da due donne.
Stralci da De l'amour
Tipi di amore:
* L'amore-passione
* L'amore-capriccio
* L'amore fisico
* L'amore di vanità
Stadi dell'amore-passione:
1) L'ammirazione
2) Uno dice a se stesso: "Che piacere baciarla, essere baciati, ecc."
3) La speranza
4) L'amore è nato
5) Comincia la prima cristallizzazione
6) Nasce il dubbio
7) Seconda cristallizzazione
Può passare un anno tra il numero uno e il numero due.
Un mese tra il due e il tre; se la speranza non s'affretta a venire,
si rinuncia insensibilmente al numero due come apportatore di disgrazia.
Un batter d'occhio tra il numero tre e il numero quattro.
Nessun intervallo tra il quattro e il cinque: solo l'intimità potrebbe dividerli.
Può passare qualche giorno, secondo il grado d'impetuosità e le consuetudini
di ardimento, tra i numeri cinque e sei; non v'è intervallo di sorta tra il sei e il sette.
Temperamenti:
Tutti gli amori, tutte le immaginazioni prendono negli individui il colore da sei temperamenti:
Il sanguigno, o francese (...)
Il bilioso, o spagnolo (...)
Il malinconico, o tedesco, o alla don Carlos di Schiller.
Il flemmatico, od olandese.
Il nervoso, o alla Voltaire;
L'atletico, o alla Milone di Crotone.
Ogni gran poeta dall'immaginazione viva è un timido;
teme gli uomini per le interruzioni e i turbamenti
che possono portare ai suoi sogni deliziosi.
Trema al pensiero che venga turbato il suo riserbo.
Gli uomini coi loro interessi grossolani vengono a toglierlo
dai giardini d'Armida per spingerlo in un fetido pantano,
e non possono costringerlo a prestar loro attenzione se non irritandolo.
Un grande artista è tanto vicino all'amore,
appunto per l'abitudine di nutrire la propria anima di sogni commoventi,
e per la sua avversione alla volgarità.
... la musica dà la gioia certamente più viva che esista sulla terra.
Se tutti gli uomini sentissero così, nulla predisporrebbe più di essa all'amore.
L'amore ama, a prima vista, una fisionomia che riveli nell'uomo qualche cosa da compiangere insieme e rispettare.
Le donne con quel loro orgoglio, si vendicano degli sciocchi sulle persone di spirito;
e delle anime prosaiche che capiscono solo il valore del danaro o delle bastonate, sui cuori generosi.
(Strano e triste spettacolo).
Non si loderà mai abbastanza la naturalezza.
È la sola civetteria permessa in una cosa seria come l'amore alla Werther,
in cui non si sa dove si va a finire; e nello stesso tempo,
per un caso favorevole alla virtù, è la tattica migliore.
La cosa più savia è forse far di se stessi il proprio confidente.
Scrivete stasera, con nomi presi a prestito ma con tutti i particolari caratteristici,
il dialogo avuto con la vostra amica e la difficoltà che vi turba.
Tra otto giorni, se siete in preda all'amore-passione sarete un altro uomo;
allora, rileggendo quelle note, potrete darvi un buon consiglio.
Il coraggio dell'italiano è un impeto di collera,
il coraggio del tedesco un momento di ubriacatura,
il coraggio dello spagnolo un moto d'orgoglio.
Immediatamente dopo l'amore-passione ricambiato,
tra persone della stessa levatura, viene, per la durata,
l'amore litigioso in cui il litigioso non ama.
...un poco di ruvidezza e di noncuranza in principio,
se la droga è somministrata con naturalezza,
è mezzo quasi sicuro per farsi rispettare da una donna intelligente.
[Frammento IV] Un indizio dell'amore, è che ogni altro piacere e ogni altro cruccio
che possono dare tutte le altre passioni e tutti gli altri bisogni umani
cessano immediatamente di farsi sentire.
[Frammento VI] Avere un carattere solido è avere una lunga e ferma esperienza dei disinganni
e dei dolori della vita. Allora o si desidera continuamente o non si desidera più affatto.
[Frammento IX] Gran difetto delle donne, il più antipatico fra tutti per un uomo degno
di questo nome: esse fanno giudice supremo della loro vita il pubblico, che,
in fatto di sentimento, non si eleva mai più su delle idee mediocri.
Parlo anche delle donne migliori, che spesso neppure se ne accorgono,
anzi credono e proclamano il contrario. (Brescia, 1819).
[Frammento XI] Nulla è interessante quanto la passione: tutto vi è imprevisto
e lo stesso agente vi ha la parte della vittima. Nulla è volgare quanto l'amore-capriccio,
in cui tutto è calcolo come in ogni prosaico affare della vita.
[Frammento XVI] La maggior parte degli uomini di mondo, per vanità, per diffidenza,
per paura di soffrire, non si risolvono ad amare una donna se non dopo raggiunta l'intimità.
[Frammento XVIII] Una donna crede di sentire la voce pubblica nel primo sciocco
o nella prima perfida amica che le dichiara essere fedele interprete del pubblico.
[Frammento XX] Per godere del proprio cuore e per amare occorre la solitudine,
ma per riuscire bisogna frequentare la gente.
[Frammento XXXV] Saffo non vide nell'amore che il delirio dei sensi o il piacere fisico sublimato
dalla cristallizzazione. Anacreonte vi cercò un divertimento per i sensi e per la mente. Si viveva
in antico con troppo scarsa sicurezza per avere la possibilità di provare l'amore-passione.
[Frammento XLII] Le persone felici in amore hanno l'aria profondamente intenta,
ciò che per un francese vuol dire profondamente triste.
[Frammento LXI] Goethe, o un altro tedesco di genio, stima il danaro per quel che vale.
Bisogna pensare alla propria posizione finché non si hanno seimila lire di rendita, e poi non
pensarci più. Lo sciocco invece non comprende il vantaggio che si ha a sentire e pensare
come Goethe, e per tutta la vita non sente e non pensa che al danaro. Per questo
doppio meccanismo accade che la gente prosaica sembri superiore ai nobili cuori.
[Frammento XCII] Per avere fermezza di carattere, occorre aver provato l'effetto
degli altri su se stessi, perciò gli altri sono necessari.
[Frammento CLXIX] Una cosa è assolutamente impossibile nell'arte francese: l'estro.
L'uomo che ne fosse posseduto apparrebbe troppo ridicolo, avrebbe l'aria troppo felice.
E dal Frammento CLXV: la 'bibliografia' di 'Lisio Visconti' (sempre Lui, ndr):
* Vita di Benvenuto Cellini scritta da lui stesso.
* Le Novelle di Cervantes e di Scarron.
* Manon Lescaut e il Decano di Killerine, dell'Abate Prévost.
* Lettere latine di Eloisa ad Abelardo.
* Tom Jones.
* Lettere di una Monaca Portoghese.
* Due o tre romanzi di Augusto la Fontaine.
* La Storia di Toscana, del Pignotti.
* Werther.
* Brantome.
* Memorie di Carlo Gozzi (Venezia, 1760); soltanto le 86 pagine sulla storia dei suoi amori.
* Memorie di Lauzun, Saint-Simon, d'Epinay, de Stael, Marmontel, Bezenval, Roland, Duclos, Horace Walpole,
Evelyn, Hutchinson.
* Lettere della Lespinasse.
* Henri Beyle: visse, scrisse, amò *
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* Altre monografie ...