Vasco, erbette, e vecchie volpi [Marco Sicco - 7/9/2011] Vi è da parte del "potere" un'aggressione smodata e scomposta nei confronti di Vasco Rossi, reo innanzitutto di "bypassare" l'ordinamento mediatico consolidato e rivolgersi ai suoi estimatori tramite un mezzo popolare (e sia pure ambiguo e insidioso dal lato privacy) quale è facebook, così ogni pretesto è buono per dargli addosso, come è il caso delle Agenzie di Oncologi S.P.A. che non tollerano la libertà di scelta al punto che se un personaggio "di peso" dichiara di non volersi curare in caso di malattia grave, ma di preferire una morte allegra ai Caraibi (cosa che probabilmente, oltre a ridurre la massa di dolore e agonia, potrebbe avere l'effetto non tanto secondario di prolungare la vita e di migliorare la salute del "condannato"; sappiamo infatti che la medicina si sbaglia spesso, volutamente o meno, e che usa spesso la diagnostica per accrescere vertiginosi profitti come minimo molto sospetti) ne fanno un caso nazionale di quelli che una cosa come la Santa Inquisizione quasi si vergognerebbe. Vecchie volpi che si lamentano della sincerità: vietato perfino affermare se solo non pratichiamo pseudo-cure sado-naziste (chemio, radio, eccetera), ovvero avvelenare un corpo (si suppone) avvelenato.
Naturalmente se il personaggio "di peso" si lascia andare a dire che la Marijuana non ha mai ucciso nessuno, cosa peraltro verissima, scoppiano beghe nausaebonde, evidentemente in Italia il moralismo la fa da padrone, e soprattutto alla faccia della libertà di pensiero e di parola. Addirittura con una ipocrisia da manuale il ministro Giovanardi (proprio lui che oggi da Wikileaks viene additato come affossatore delle accuse dei parenti delle vittime di Ustica, fatto mi pare ben più grave) tira in ballo le vittime degli incidenti automobilistici provocati (secondo lui) dall'utilizzo della suddetta erbetta che in passato (o anche adesso altrove) veniva utilizzata anche con scopi direttamente terapeutici, e te la mette sullo stesso piano di robaccia chimica come l'eroina o, aggiungerei, della spazzatura farmaceutica di cui si nutrono i nostri contemporanei. Ma vale la legge "due pesi due misure", galera per un'erba lenitiva, onori e gloria per pratiche da vivisezione.
Io non sono un consumatore di quell'erbetta (perché preferisco la frittata di silene o di ortica), e ho relegato l'automobile all'ultimo posto del mio modus vivendi, ma proprio per questo mi chiedo perché il Giovanardi non dice che si muore di automobile essendo che l'automobile miete regolarmente centinaia di migliaia di vittime, da decenni, indipendentemente da cause secondarie? perché non se la prende coi fabbricanti e spacciatori di automobili??? perché non ammette che l'automobile in sé con la sua possibilità di velocità eccessiva uccide e mutila da sempre anche in assenza di alcoolici ed erbette? Lo sappiamo bene il perché, almeno noi qui che da anni seguiamo attentamente l'evolversi (anzi direi l'involversi) della situazione. Ma non lo leggerete mai sui giornali, né mai lo vedrete in televisione.


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