La Fierucola - Giannozzo Pucci *


Le leggi e gli apparati burocratici italiani sono stati costruiti per i produttori industriali, nella convinzione che il mestiere contadino sia solo vestigia di un passato superato. La Fierucola è nata sull'ipotesi opposta e cioè: * che l'agricoltura industriale non è agricoltura, ma industria e non può garantire la qualità degli alimenti; * che senza il piccolo podere familiare non può esistere sviluppo rurale; * che la produttività totale nel piccolo podere non specializzato è molto maggiore che nelle monocolture industriali e gli investimenti finanziari, cioè i costi per la collettività, infinitamente più bassi; * che il lavoro umano è essenziale e non deve essere minimizzato ma accresciuto, non solo in forma salariata ma come compartecipazione o diretta coltivazione e per renderlo più remunerativo non bisogna aumentare i salari ma favorire e detassare la trasformazione delle materie prime in prodotti finiti nell'ambito del podere, facilitando al massimo la vendita diretta e ai piccoli dettaglianti, saltando le grandi catene distributive; * che il lavoro manuale con la competenza necessaria è l'elemento fondamentale del lavoro e dell'intelligenza umana e non può in nessun modo essere sostituito dall'alfabetizzazione, dai tecnici, dalla meccanizzazione ecc. * e che perciò occorrono scuole per formare contadini manuali, capaci di sostituire la fatica della corsa alla quantità con la qualità e la gioia dell'operosità competente fatta insieme; * che l'igiene nell'industria alimentare è tutt'altra cosa dall'igiene di una piccola produzione locale su base familiare e che solo nella seconda si può raggiungere le più alte qualità organolettiche e alimentari attraverso la libera concorrenza dei batteri patogeni e benefici con la supremazia sistematica dei secondi; * che la rinascita del mondo rurale è grandemente facilitata dalla ricerca di tecniche e forme di produzione indipendenti dal petrolio, senza inquinamenti, la cui costruzione e manutenzione sia gestibile con la partecipazione diretta dei coltivatori; * che l'economia di sussistenza, cioè la produzione locale nell'ambito del podere (o piccola azienda agricola) è il fondamento di una sana produzione alimentare non solo per la famiglia stessa ma per l'intero paese; * che la vita familiare, comunitaria e la cultura vengono grandemente arricchite e tenute in vita dal lavoro manuale non massacrante fatto insieme, e la trasmissione orale e visiva delle conoscenze è un elemento insostituibile dell'educazione e della civiltà. Questi principi, nel ventennio trascorso, hanno avuto alcune importanti verifiche: * La diffusione dell'agricoltura biologica e ancora di più la domanda di prodotti biologici è diventata così ampia da non poter più essere considerata un'attività di nicchia per privilegiati; * è bastata la Fierucola per veder ricomparire, come avanguardie dell'intero movimento dell'agricoltura biologica e delle sue produzioni più sane, i piccoli produttori agricoli, che l'ideologia ufficiale aveva condannato come rottami della storia; * nella Fierucola sono nate attività economiche nuove su regole antiche (es. fornai esclusivamente biologici, produttori locali di condimenti aromatici, attività artigianali di sostegno alla ruralità ecc.); * sempre più le idee ispiratrici di questa manifestazione stanno diventando di attualità e antesignane di una rivoluzione agricola che potrebbe essere la via per affrontare finalmente in modo efficace sia il problema della qualità alimentare che quello della fame (vedi il manifesto sull'alimentazione a cura della Commissione della Regione Toscana sul futuro del cibo presieduta da Vandana Shiva); * il movimento, diffusosi fra i medici igienisti in Italia, che chiede l'abolizione di regolamenti e leggi non basati su prove, ha già ottenuto l'abolizione dell'obbligo della tessera sanitaria in varie regioni; * si sono verificati cambiamenti consistenti anche nelle politiche dei governi e della UE: pensiamo soltanto alle normative sull'agricoltura biologica e alla crescente sensibilità delle istituzioni europee per lo sviluppo rurale al posto di una concezione precedente ristretta alla sola attività produttiva, generalmente di tipo agroindustriale
* Dal 1984 l'Associazione La Fierucola, nei suoi convegni e seminari, ha affrontato vari temi come ad es. la biodiversità, l'evoluzione delle varietà locali dell'agricoltura attraverso la selezione massale, i progressi nella trazione animale, le macchine per la trasformazione domestica dei prodotti agricoli, l'igiene nelle produzioni locali, la difesa delle produzioni tipiche nell'ambito della cultura locale, i nuovi metodi di coltivazione naturale, la riforestazione per il riequilibrio dei microclimi, l'analisi degli ostacoli legislativi e fiscali per l'agricoltura non imprenditoriale, le manipolazioni genetiche ecc. Tre persone hanno concepito e realizzato la Fierucola circa 20 anni fa (1983): * Fioretta Mazzei, allora assessore alla sicurezza sociale del Comune di Firenze * Giannozzo Pucci, attuale presidente dell'associazione La Fierucola * Graziano Ciceri, erborista di Carcano (Co) che, dopo una visita alla Fiera di Rouffac in Francia aveva spinto a fare qualcosa di simile a Firenze.


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