Fidarsi del proprio corpo

{Da "Dietetica e salute" di André Passebecq, 1976 {Ed. it. SIAD, 1977}
con gratitudine per il Prof. Raymond Lautié, dottore in scienze;
stralci a cura di Marco Sicco}


(...) Inizialmente frugivoro, mangiatore di frutta, l'uomo ha dovuto adattarsi a modificazioni del clima e della vegetazione; poi per gradi è diventato mangiatore di semi e successivamente di carne.
Nomade o stabile, per sopravvivere ha raccolto, estratto dalla terra, pescato, cacciato, predato.
Inizialmente crudo, il nutrimento è diventato sempre più un preparato: conservato, trasformato, cotto, ecc. (...)

Gran parte della popolazione soffre di turbe e di malesseri per una nutrizione incontrollata e, spesso, di malnutrizione, di sottonutrizione in mezzo all'abbondanza, situazione paradossale in una società satura di beni ma incapace per lo più di utilizzarli a ragion veduta.
Quante malattie acute e croniche, quante turbe catarrose, digestive, epatiche, renali, cardiache e polmonari, nervose, ghiandolari, cutanee, ossee... si devono alla trasgressione di norme abbastanza semplici.
Ma quante guarigioni insperate sono frutto di una ragionevole risistemazione alimentare, se si prescinde da ogni spirito settario. (...)

Diversi anni fa, i biologi Richet, Lecocq, ecc., hanno dimostrato che le vitamine sintetiche della farmacologia non hanno potere nutritivo, limitandosi a esercitare una funzionale azione eccitante. (...)

Effetti dell'eccesso di alimenti protidici: quando la razione alimentare è troppo ricca di carne, pesce, uova, formaggio, ecc., il sangue e le cellule si caricano di purine, d'acido urico e di altri tossici; il fegato e i reni si alterano progressivamente. Ne conseguono, con una scadenza più o meno lunga, disturbi renali, epatici, artritici, cardio-vascolari, ecc. (...)

Effetti dell'eccesso di alimenti glucidici: iperglicemia, sovraffaticamento epatico, eccesso di calorie con pericolo di obesità, di sovraccarico di grasso tra le fibre muscolari e sottocutanee, di fermentazioni gastro-intestinali con produzione di gas e alcool, di distruzione, durante queste fermentazioni, di parte della razione alimentare. L'attività intellettuale si appesantisce e si rallenta; l'individuo diviene più lento e linfatico. (...)


La migliore bevanda è l'acqua vitale di frutta e legumi. (...)
Si consiglia di prendere una bevanda al mattino a digiuno e lontano dai pasti (per esempio verso le 11 e le 18). Se si ha veramente sete durante i pasti, si può bere, ma poco e lentamente.
Se si prendono frutta e legumi in discreta quantità, la sete è moderata. (...)

"La clorofilla è un alimento che migliora la digestione, combatte le fermentazioni intestinali e fluidifica la bile. Insieme al prezzemolo, rende più assimilabili le carni."... {cit. Prof. R. Lautié} (...)

Come vengono digeriti gli alimenti

La funzione digestiva degli alimenti non è facile a esporsi. Ci accontenteremo di alcune nozioni, presentate solo a titolo indicativo. Infatti sarebbe dannoso per la qualità della digestione preoccuparsene troppo. Occorre lasciar libero l'organismo di lavorare nel modo che ritiene più favorevole. Fidarsi del proprio corpo: è la regola d'oro dell'igiene naturale.
Si è detto che il tubo digerente è una sorta di stabilimento chimico; ogni particella ingerita viene sottoposta all'azione di liquidi contenenti sostanze biochimiche molto varie che contribuiscono alla dissociazione di questa molecola, alla sua trasformazione in elementi assimilabili, cioè assorbibili dalle cellule.
Questa digestione sarè molto più corretta e agevole se il nutrimento si adatterà alla cellula e verrà preso quando il corpo lo desidera.
Intervengono dei processi psicologici e fanno in modo che i succhi digerenti necessari alla digestione degli alimenti ingeriti si presentino nel momento voluto e nella quantità voluta. Si tratta quindi di fenomeni involontari o riflessi di cui non dobbiamo turbare lo svolgimento con un eccesso di intellettualismo. (...)

Le labbra, i denti e la lingua intervengono in primo luogo per spezzare e "dar forma" agli alimenti che per prima cosa saranno attaccati dalla saliva (per gli amidi) o preparati dai succhi digerenti che compariranno nello stomaco e nell'intestino per ottenere una digestione più facile.
La ptialina contenuta nella saliva digestiva emessa dalle ghiandole salivari, nella bocca, è un agente di digestione degli amidi. Altre due forme di saliva sono destinate, da parte loro, a neutralizzare o diluire alcune sostanze ingerite ma considerate più o meno tossiche.
Gli alimenti allora vengono introdotti nello stomaco ricorrendo alla mediazione dell'esofago. Lo stomaco si contrae emettendo un muco protettivo e anche un succo gastrico formato da acido cloridrico, pepsina (fermento che inizia la trasformazione dei protidi), presame (che fa coagulare il latte nel bambino), lipasi gastrica (fermento digestivo di determinati grassi).
Dopo questa digestione gastrica, gli alimenti vanno a formare una massa detta chimo stomacale; quando si è ottenuto un certo grado di acidità, la mucosa del piloro si distende e lo sfintere pilorico si schiude, rimandando il chimo nell'intestino tenue.
A questo punto interviene la bile emessa dal fegato e accumulata nella vescichetta biliare. La bile viene emessa in ragione di un litro al giorno; contiene sali biliari, pigmenti biliari e colesterolo. Emulsiona i grassi, li divide cioè in particelle infime in modo da permettere l'azione del succo pancreatico e del succo intestinale. Notiamo anche che la bile neutralizza l'acidità del chimo e permette l'azione della tripsina che agisce solo in ambiente alcalino per la digestione dei protidi.
Il succo pancreatico, molto alcalino, trasforma l'amido in maltosio e in gluosio assimilabile. Anche nell'intestino è presente la lipasi che trasforma i lipidi in glicerina, acidi grassi e saponi, direttamente assimilabili: troviamo anche la tripsina, che continua l'azione della pepsina per trasformare i protidi in molecole più piccole, cioè in amminoacidi.
Esistono altri fermenti o diastasi od enzimi, per esempio l'enterochinasi, che trasforma i protidi e l'erepsina che porta a termine la decomposizione dei protidi in amminoacidi.
Gli alimenti vengono assorbiti a livello dell'intestino tenue: modificati a sufficienza dai succhi di cui abbiamo appena parlato, questi alimenti attraversano la mucosa intestinale, passano nel sangue e nella linfa per essere ammessi al livello delle cellule e nutrirle.
Determinati alimenti forniti in eccedenza (zuccheri e grassi) sono accumulati, i primi nel fegato, i secondi in alcune regioni del corpo dove formano gli ammassamenti di grasso tipici dell'obesità. Osserviamo intanto che questi ammassamenti di grasso permettono l'accumulamento privilegiato di alcuni tossici (gli organoclorati, utilizzati per esempio in agricoltura) e che questi tossici vengono liberati durante un periodo di digiuno o di dimagrimento per ripassare nel sangue: se questa operazione si svolge troppo velocemente, il fegato può esserne sommerso e il paziente resta intossicato o avvelenato, donde la necessità di far precedere il digiuno da un regime di disintossicazione quando si tratta di un soggetto notevolmente intossicato.
Gli alimenti non assimilati a livello di intestino tenue passano nell'intestino crasso o colon crasso donde vengono convogliati verso l'ano e poi espulsi all'esterno (...)

Una parola sull'appendice, spesso considerata un organo inutile. L'appendice svolge un importante ruolo di riserva di batteri utili per l'intestino (in condizioni normali) e di "oliatore" destinato ad agevolare la progressione delle materie fecali nel colon. Quando si infiamma, l'intestino non gode di buona salute; salvo casi eccezionali, è possibile correggere questa situazione con metodi naturali, senza ricorrere a un'operazione.

(...) la digestione subisce per lo più l'influsso di fattori psicologici. Le esperienze di Pavlov sono troppo note per doverle ricordare nei dettagli. Un'emozione può interrompere determinate attività secretorie anche importanti e rallentare o arrestare totalmente i processi digestivi.
Si consiglia quindi di consumare i pasti in un'atmosfera distesa, dopo essersi rilassati. (...)


Gli alimenti vengono classificati come acidificanti o alcalinizzanti in base alla reazione che producono nell'organismo ...

* Sono alcalinizzanti gli alimenti che dopo l'ossidazione, danno un residuo alcalino, comportante cioè una ricca dose di elementi alcalinizzanti: sodio, calcio, magnesio, potassio.
* Sono acidificanti gli alimenti che, dopo l'ossidazione, lasciano un residuo acido comprendente una ricca dose di elementi acidificanti come zolfo, fosforo e cloro.

In generale i frutti acidi non provocano reazione acida. Al contrario, la loro ossidazione nell'organismo produce una reazione alcalina dovuta al sale alcalino che contengono. (...)

Per l'individuo normale, un'alimentazione equilibrata deve comprendere dal 60 al 70% in peso di alimenti alcalini e dal 30 al 40% di alimenti acidificanti.
Per i nervosi, i magri, i demineralizzati, i freddolosi, per i bambini con tendenza alle carie dentali o che digrignano i denti dormendo, per chi ha tendenza alle convulsioni o agli spasimi nervosi, si consiglia di aumentare la razione di alimenti alcalinizzanti e di ridurre quella di alimenti acidificanti. (...)

* Sono molto alcalinizzanti: albicocca, carota, spinaci, latte, arancia, uva secca, insalata, pomodoro.

* Sono molto acidificanti: cereali, formaggio, pesce, carne, frutta fresca.

* Si possono considerare neutri: oli e grassi, lo zucchero integrale, il miele e la tapioca.

Per la sua stessa composizione, il latte crudo e a fortiori pastorizzato non può essere l'alimento unico o quasi del malato in generale e del vecchio in particolare. In alcuni soggetti provoca diarree; in altri costipazioni. Più spesso, inquina l'organismo che l'assimila con difficoltà. (...)
Personalmente non credo al valore della dieta lattea per i cancerosi. È uno stato che esige una continua depurazione in profondità che il latte non garantisce; anzi! Cagliate e formaggi bianchi si digeriscono più facilmente, purché non se ne abusi. (...)
Preso in combinazioni sconsigliabili, con pane, cereali, bolliti, caffè, carne, ecc., è causa di catarro, raffreddori, adenoidi, disordini intestinali, artriti e reumatismi. L'uso sconsiderato di latte è in parte responsabile dei disturbi gangliari, degli orecchioni e altre malattie infantili.

(...) se le galline sono state nutrite e allevate senza tossici, a contatto con la natura, l'uovo è un alimento estremamente digeribile, prezioso per i reumatizzati e anche per gli epatici - naturalmente se preso con moderazione. (...)
L'alimentazione della gallina interviene nella qualità dell'uovo. Alcuni alimenti industriali, in particolare le farine di pesce, influiscono negativamente sul gusto dell'uovo e possono anche renderlo tossico o indigesto per determinate persone, che, comunque, sopportano bene le uova "normali".
Le uova così mal prodotte possono provocare dolori cutanei o digestivi, sensibilità allergica, asma, emicranie, ecc.

(...) a ogni pasto, combinare il 60% di legumi e frutta, il 20% di glucidi e il 20% di protidi. È la formula che prediligiamo e che analizziamo d'altronde nei minimi dettagli.
(...) il cibo deve essere di provenienza "sana", prodotto cioè secondo metodi conformi alle leggi di natura, senza un uso smodato di sostanze chimiche di sintesi a cui si sono dedicate la cosiddetta agricoltura moderna e la cosiddetta industria alimentare. (...)

Mangiate di meno se volete vivere di più

(...) Una nutrizione troppo abbondante uccide certamente più della fame, almeno nei paesi occidentali, dove si è stabilito che per ogni individuo sottoalimentato, 99 soffrono di pletora alimentare. In Occidente l'uomo non ha mai mangiato tanto come oggi, a parte qualche periodo di decadenza, per esempio quando in Roma imperiale i trimalchioni del tempo organizzavano banchetti che duravano giorni interi.

Fin dalla nascita il neonato viene rimpinzato. Un bel bambino è un bambino grasso, pingue. Ma si intravede già qualche processo di liberazione: vomiti, diarree, urine abbondanti, traspirazione, periodi febbrili, eruzioni cutanee, catarri, ecc., sono i segni di un'azione intrapresa dall'organismo per liberarsi dagli alimenti sovrabbondanti e tossici. Più il piccolo soffre e si indebolisce, più i genitori sono tentati di costringerlo a nutrirsi. Il riflesso dell'ingordigia e la paura di morire di fame si impregnano così nello spirito del bambino e sussistono nell'adolescente e nell'adulto.
Da questa iperalimentazione quasi permanente nascono numerose malattie. L'abuso di condimenti provoca irritazioni e fermentazioni gastrointestinali. Le riserve organiche vengono impiegate a ritmo accelerato per cercare di salvaguardare un equilibrio incerto e una salute precaria.
Mangiare eccessivamente porta dunque a sovraccaricare gli organi eliminatori e i sistemi digerente, circolatorio, neuro-endocrino, non trascurando il sistema respiratorio. Sappiamo infatti che gran parte dei grassi si ossidano a livello polmonare. (...)

L'uomo ha trasformato il proprio corpo in un deposito di detriti putrefatti: carne in decomposizione, amido fermentato. Quando si ammala, ritiene responsabili della malattia il fegato, i reni, l'intestino... E si sottopone a qualsiasi trattamento, illudendosi di non dover abbandonare abitudini alimentari del tutto errate.


(...) Il ritmo e la tensione della vita nel mondo attuale sono insopportabili per molti perché il sistema neuro-ormonale, il cervello e la circolazione sanguigna sono estenuati e squilibrati. La maggior parte dei nostri contemporanei soffre di uno stato di tossiemia dovuto a insufficiente eliminazione degli scarti cellulari, a un accumularsi delle tossine di cui la vita moderna è molto prodiga (avvelenamento dell'alimentazione, dell'acqua, dell'aria). Si devono aggiungere anche i farmaci e le droghe come gli interventi preventivi (vaccinazione, irradiazione, ecc.) concepiti per alleviare i mali dell'umanità ma generatori di squilibri sempre più evidenti nell'ambiente e nell'individuo. (...)


Citiamo poi il dr. J.H. Tilden (...):
"Il processo di autolisi può avere un grande interesse pratico; ha la possibilità di eliminare i tumori e altre escrescenze. Per comprenderlo meglio, ricordiamo che i tumori sono costituiti di carne, sangue e ossa. Esistono diversi nomi per indicare i differenti tipi di tumori, ma questi nomi indicano la natura del tessuto che dà forma al tumore. Per esempio, un osteoma è fatto di tessuto osseo, un mioma di tessuto adiposo, un tumore muscolare di tessuto fibroso, un epitelioma di tessuto epiteliale, ecc. Escrescenze del genere vengono contraddistinte tecnicamente col nome di neoplasmi (proliferazioni cellulari) per distinguerli dai semplici rigonfiamenti o dalla enfiagioni. Una grossa bolla al seno può essere solo un rigonfiamento di una ghiandola linfatica o di una ghiandola mammellare. Una ghiandola così gonfia può essere molto dolorosa ma non è un neoplasma.
"Dal momento che i tumori sono composti da tessuti affini agli altri tessuti del corpo, possono subire una disintegrazione autolitica, come i tessuti normali, e vengono riassorbiti e digeriti in determinate circostanze, soprattutto durante il digiuno. Chi comprende come il digiuno può ridurre la quantità di grasso e di muscolo sa anche che può ridurre un tumore e in alcuni casi farlo scomparire del tutto. Gli sarà sufficiente apprezzare il fatto che il processo di disintegrazione (autolisi) si effettua molto più rapidamente nel tumore che nei tessuti normali."



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