Sono qui e vedo che sto in
una riunione ecologica grande, sono arrivato su richiesta di
Giannozzo Pucci.
Sono triste (cosa che si può permettere ad un vecchio) perché vedo che qui c'è
un supermercato di discussioni, di proposte, di fronte a questo fantastico
spettacolo che si svolgerà a Genova, che potrebbe essere veramente un
momento nel quale si capisce quale è la terribile prigione all'interno di questo
e dentro la quale questa discussione si svolge. Come li chiamiamo in America
Latina, i
globofili e i
globofobi possono incontrarsi su questo
terreno perché hanno delle
ipotesi di base comuni ed è un momento importante
per vedere in cosa consiste la convergenza, quello su cui le due parti sono
d'accordo. Sono fondamentalmente d'accordo sul progresso, sulla capacità di
manipolare il mondo nel quale viviamo, nel ridurre il mondo, come ha ben detto
il vescovo, che adesso si chiama il globo, ad un oggetto di ingegneria e di
manipolazione.
Il mondo sarebbe più difficile da dire,
il globo
invece è quella cosa scoperta da una macchina fotografica lassù, che ci ha mostrato
il povero globo blu che è la nostra casa nel mondo ....ma che pazzia!! La
casa
è qualche cosa che si fa costruendo dei muri, con una soglia, con una famiglia
dentro, che può dare ospitalità. Il globo non può dare ospitalità. La casa può
essere, lo dice la parola,
oikonomia, il riparo che offre la casa. La
gente là fuori e la gente dentro, veramente crede che l'uomo non è fatto con
delle facoltà, ma è nato bisognoso,
ab ovo, come un embrione. Per esempio
essi ritengono che i vecchi abbiano bisogno che si faccia sì che non muoiano.
Là, sono convinti, dentro e fuori, che il mondo resta
un mondo di bisognosi.
Credono fuori e dentro, che la ragione può arrivare alla verità attraverso l'osservazione
scientifica, attraverso la tutela degli esperti, attraverso una legge che si
concepisce come ingegneria sociale, e poi parlano con queste sicurezze profonde,
parlano di alternative, come abbiamo sentito adesso, in questo
supermercato
di piccole proposticine, in confronto a quello che veramente è importante,
vedere da dove viene - mi scusi, Eccellenza, Padre - da dove viene l'idea mondiale,
introdotta in tutte le culture, di questa ipotesi (di ritenerci circondati di
bisognosi e dunque dell'obbligo morale di dover per forza interpretare ed intervenire
coi nostri criteri) che ci ha portato ove ora siamo - mi scusi se lo dico così,
ma lei ha detto che
ogni uomo è il mio prossimo. Se ricordo bene, al
Cristo, non hanno domandato: "Come mi devo comportare verso il mio prossimo?",
ma: "Chi è il mio prossimo?". È passato un giudeo, è passato un secondo
giudeo, poi è passato un palestinese, e quel palestinese, di fronte a quel disgraziato
giudeo battuto, è stato preso nelle sue viscere, nelle sue trippe e ha detto
"Sì, questo è il mio prossimo". Io non vedo in questo momento, nessuno
che è qui e che io abbia già accettato come prossimo. Credo che l'alternativa
sarebbe di cominciare la riforma - non mi dite che sto predicando! Sto parlando
della medicina adatta contro un malinteso storico terribile, ché noi siamo gente
come i Greci che hanno un Dio, Zeus, Xenos, Zeus degli stranieri; straniero
voleva dire uno che parlava un dialetto ellenico e per questa ragione lo ospiterò
nella mia casa, come quel pastore di porci ha accolto Ulisse. Abbiamo istituzionalizzato
il prossimo, abbiamo dimenticato che c'è una differenza fra mamma, babbo e figli;
che c'è nel mondo intero e che esiste al mondo da duemila anni, un ritorno da
chissà dove - in Toscana lo sento così forte - che crea la possibilità di avere
anche prossimi che si accettano e si ricevono come tali, e quel prossimo, quel
concetto del prossimo al quale si deve dare un letto, in questa forma generalizzata
viene reso impossibile.
Avendo solo pochi minuti e per, rispettosamente, far
pensare e arrivare finalmente alla conclusione del dibattito, mi son detto:
"Pucci, perché mi hai portato qua?" e Giannozzo mi ha detto: "Perché
sarà presente
Tommaso Franci (assessore all'ambiente della Regione Toscana)"
("grazie a Dio che tu sei ministro dell'ambiente ...o qualche cosa del
genere, mi hai telefonato in Messico"). Che conseguenza può trarre un servitore
pubblico, da quello che dico? Qualcuno ha parlato delle trasformazioni morali
necessarie in questo momento. Credo che ci sia una possibilità completamente
nuova di
praticare la resistenza passiva: tu Tommaso certamente sei capace
di ritardare certi ordini che vengono da Bruxelles. provo vergogna a ripeterli,
ma... quello lì che, salvo il seme umano, tutti gli altri semi della Toscana
sono delle
merci e non si possono dare gratis al prossimo, senza prima
ottenere un brevetto, o che per fare il formaggio, una donna e un uomo devono
avere due bagni distinti nel locale di caseificazione anche se questo è annesso
alla loro abitazione,
altrimenti il formaggio è illegittimo. Credo che
il servitore pubblico dovrebbe
rileggersi Gandhi, perché
la resistenza
è una cosa che non si può praticare istituzionalmente, si può praticare
molti insieme, ma non diventa una istituzione come
xenodocheion, la casa
per gli altri, per gli sconosciuti della città.
Con il
decreto di Costantino,
come si suole chiamare, il dovere dell'ospitalità è divenuta una impresa cristiana
e immediatamente
S. Giovanni Crisostomo, quello con la bocca d'oro, si
è alzato e ha detto: "Non fate questo vescovi! Altrimenti scoraggerete
gli individui che sono tanto ammirati e sconvolgono i cristiani, perché hanno
un letto, cioè un sacco extra, una candelina e un po' di pane, perché lo straniero
potrebbe bussare, dimenticheranno di agire così". Ma la Chiesa, unica istituzione
al mondo, ha istituzionalizzato l'ospitalità ha creato la base fondamentale
per
la società di servizi.
Il servizio non esiste altrove, se non nel
mondo cristiano occidentale, secolarizzato poi in una missione contraria a quello
che io immaginavo come missione nel mondo intero. Non possiamo evitare, se vogliamo
l'alternativa, di riflettere anche da dove venga l'idea stessa che ci possa
essere una umanità globale, mondiale e la cosa che più mi preoccupa è che non
ci siamo ancora uniti per riflettere su cosa voglia dire oggi essere
testimoni,
testimoni del fatto che siamo nel mondo. Proprio per venire da Pucci, un amico
mi ha detto che ho consumato
sette volte l'ossigeno che consuma un elefante
in tutta la vita, per l'aereo che mi ha portato qua e io non faccio quello che
fa l'elefante: la base. Sì, sono anche, solo perché non mi crediate illegittimo,
uno dei cofondatori della Società latino americana per
la rivendicazione
al diritto alla propria cacca, che è una delle forme più importanti per
salvare l'acqua e ancora più importante, per insistere sul diritto che, per
ragione igienica, non mi possono svuotare la miseria. Mi sono domandato cos'è
che oggi sarebbe essere alternativo e inevitabilmente ho pensato ai cosiddetti
martiri, quella gente della cui esistenza abbiamo prova dai documenti del diritto
romano, sono stati
legalmente messi a morte per essere atei. Io non ci
credo nella salvezza! Quando lei (Presidente della Regione, ndr) ha parlato
di questa
povera bambina, mi sono sentito un po' strano. Questo
sentimentalismo
sui poveri che non hanno ricevuto quello che gli esperti hanno detto che
è quel minimo di educazione senza il quale non si può essere cittadino, e poi
sono loro che decidono chi ...mi hanno classificato come un bambino ritardato,
per questa ragione ho letto tanto da bambino e poi chi è ....un momento....
poi liberarsi dall'obbligo di obbedire a queste istituzioni radicalmente antidemocratiche
che sono
le professioni, che esistono solamente dove c'è una
divisione
di poteri, legislativo, giudiziario, esecutivo.... si può togliere e mettere
nelle mani di sempre più differenti associazioni e poi creare degli enti, che
adesso diventano anche, magari, commerciali, dei centri di governo per le specialità,
dall'architettura fino ai bagni, alla collocazione dei bagni. Dunque ci vorrebbe
forse un movimento di gente con il coraggio di dire: "Va bene, fate
il
vostro football tra quel signore di Porto Alegre e il signor Schroeder e
Bush, noialtri sappiamo che è "
a storm in a teacup" (una tempesta
in una tazza da tè, ndr), se si guarda con un po' di umorismo. Grazie e mi perdonino.
Fonti:
*
Arianna Editrice ...
*
claudio-rise ...