Accordare un pianoforte può essere ragionevolmente paragonato all'atto antico, nobile e virtuoso di fare all'amore. I peggiori in ambedue i campi infatti, tecnici o amanti, sono coloro che credono di non aver niente da imparare. I presunti talentuosi, gli istintivisti, i 'so-tutto-io'. Questa bella gente dove è è, dove è rimane.
Ci si rifugia in un Verbalismo, una verbosità parolaia che rinforza la consuetudine di lasciare tutto com'è, senza atti di coraggio, senza riflessioni ardite, senza alcuna immaginazione.
L'Egoismo si sa è qualcosa di tenace, avvinghiato, indistruttibile, specie nella sua forma più subdola: l'altruismo.
L'altruismo ipocrita si riconosce facilmente dal fatto che è vanitoso, ama essere celebrato; e dal fatto che non perde occasione per accusare di egoismo tutti coloro che si rifiutano di aderire alle sue ferree regole, peraltro sempre di parte, ossia secondo le proprie testardaggini.
L'altruista-egoista sostanzialmente è un mostro. E se la gira sicuro di sé e delle sue sentenze: è un moralista sempre pronto a decidere cosa devono fare o dire le sue vittime, e perché. Di contro spesso è pure un nullafacente, altrimenti non troverebbe tempo e risorse per stare a controllare vere o presunte altrui manchevolezze.
Accordare un pianoforte mi ha insegnato anche questo.