Tra Eolo e Pierròt, il Respiro è Dio. [A Giove pluvio, monologhi del respiro N° 1, Marco Sicco - 7/4/2011] Disse qualcuno: "vai dove ti porta il cuore", qualcun'altro replicò: "vai dove ti porta il clito...", io preferisco "vai dove ti porta il respiro" perché il respiro è tutto, il respiro dice tutto, se c'è qualcosa che somiglia a Dio (forse lo è) questo è il respiro. Infatti noi, diseducati alla spontaneità e alla libertà, lo tratteniamo, oppure lo 'rateizziamo'. E ci rifilano un'altra libertà, la loro al posto della nostra, tutta la vita in nome di una libertà non nostra. Come la guerra che porterebbe alla pace. Come l'odio etnico che porterebbe alla fratellanza. Se io lascio respirare questo vento, questo Eolo che ho dentro, vengo a sapere tante cose che i giornali e i libri di testo si affannano a nascondere, perché anche le verità nascoste sono palesi agli occhi del respiro. Come l'alienazione scolastica che porterebbe all'istruzione. Come le cure invasive che porterebbero alla salute. Io lo interrogo perché lui, il respiro, è dentro di me, anzi, è me, e allora io somiglio a... divento Dio e divento 'cattivello', perché, come disse qualcuno, Dio è violento. È violento coi violenti e con gli stupidi: "gli schiaffi di Dio appiccicano al muro tutti". Ad esempio gli spacciatori di centrali atomiche. Che segano il ramo su cui sono (siamo) seduti. Dopo di che, sempre parafrasando, "chiamano destino la stupidità". Che vuol dire che l'incoscienza di quattro, mille, diecimila... stupidi ricade purtroppo su tutti quanti e questo il mio respiro non lo vuole accettare, vorrebbe essere più mirato e punire solamente chi se lo merita. Ecco una bella utopia che ci costringe a reagire tutti e con forza sovrumana, perché i "diecimila" hanno il potere di costringere, soffocare, zittire, raggirare, imbonire tutti gli altri milioni di persone più o meno a posto col cervello, col cuore, e, dimenticavo, col respiro. E se il respiro trattenuto sottende la paura, la sacrosanta paura, è perché il respiro è vulnerabile, ossia umano, ossia vivo e vegeto, ossia come è giusto che sia, l'esatto contrario del cinismo o del calcolo astratto. Alò, salùt, sunt eu, sunt Pierròt. {* AriannaEditrice ...}


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* Monografie ...


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