Monologo, 20/07/2004


'I suoi capelli erano vivi, nessun vento, nessuna convulsione, nessun annegamento li avrebbe mossi, agitati o fatti fluttuare, così come essi da soli si muovevano, dissimili e diversi da ogni cosa che sulla terra si muove....' Per la prima volta sento come è bello questo monologo e come è bello scambiarsi cose vive con le persone. Da una pianta, la vita che vive.. E che questo è l'amore, ma non l'avevo mai provato il modo di dirlo né che si potesse dirlo così Queste infiniti volti/capelli, che dopo un'assenza cadono da una pianta come i frutti-foglie che si susseguono, sono anche mie e vorrei averne altre nella vita (altre così) Quindi non avevo mai capito è provato cosa fosse un monologo e cosa fosse un romanzo e le pagine di una settimana. È come 'riportare' in vita una storia - ma nello stesso tempo vivendone altre Queste foglie-frutti che cadono È questa storia che comincia, infinita Qundi la vita si confonde con qesta piante che vive e i suoi frutti-foglie (né frutti né foglie - né umani né altro) marrone-neri che variano e vengono cadono uno dopo l'altro 'Neri, di un nero oltre il quale anche il nero morirebbe per lo sforzo di farsi nerissimo, esplodendo luminoso, abbagliando, sparendo. Ma in quei capelli il nero restava testardo per toccare il limite di se stesso,.. nuvole oscure sopra la calura, che non erano riccioli, che non erano cirri, che non erano onde,... ma un'altra cosa. L'amore potrà anche accontentarsi del come, Anche da vicino l'amore è da lontano, pensate ai vostri sussurri nelle orecchie, pieni d'altrove ossia di oscenità, dalle quali nasce il vento del deserto. L'uomo è un essere che da fermo divaga, noi siamo già arrivati a mettere la bocca sulla luna e sulle stelle coi nostri poetastri. I suoi capelli m'attrassero come ora - .... m'attrae La meravigliosa armonia di movenza... Lei era al centro di tutto, e tutto intorno era zero. Poi capii. Non è che la seconda somigliasse alla prima, era la prima che somigliava alla seconda, quindi costei era la prima, l'altra era solo una danza, le stelle, la distanza, la palma. Sentii piovere su di me queste due gocce d'acqua. "Come ti chiami?". Mi rispose "Ortensia". Per riprendermi e...raccontare il resto ho bisogno di una settimana.....'
E piacerebbe anche a me questa settimana estrarre delle parole, delle righe come da una maglia, un filo di onda nell'acqua delle righe di un monologo {17-8-2004, ndr}: 'Insomma, nell'interpretazione di un delirio e nel suo aggiustamento: in questo consiste la profezia. In principio erano anche gli avverbi, tremendi e appassionati quelli di tempo: il dopo giustifica il prima,...' 'Chiedeva a se stesso chi fosse e, non sapendo cosa rispondere, dava l'impressione di andarci molto vicino,.. Diceva: 'Chi sono io per sporgermi oltre il mondo?' '...in questo momento qualcuno ha freddo, all'opposto... io sto fermo ma qualcuno è rincorso, io sto parlando ma qualcuno tace... mi vengono i brividi se solo penso che io non sto piangendo. ...se io profetizzo c'è qualcuno che non sta profetando... e se fossi io? C'è qualcuno che, invece dei numeri,... E se fossi tu?' 'Noi sappiamo le cose. Io sapevo chi. Lo so ma non lo dico. Così, tanto per concludere, egli disse: 'Se io mi sporgessi oltrei il mondo, se vedessi, cosa vedrei? Vedrei ciò che non potrei vedere nelle nostre condizioni di luce e di distanza, vedrei ciò che per essere visto richiede un altro occhio, un occhio più applicato, un occhio che vedendo un muro...'
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